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REPORT ENEA SUPERBONUS, NOVEMBRE 2023: RECORD DI ASSEVERAZIONI PER I CONDOMINI MA MANCA DA COMPLETARE UN QUINTO DEI LAVORI

Altre 8.700 nuove asseverazioni presentate tra ottobre e novembre 2023, delle quali ben 7.400 provengono dai canteri aperti per il Superbonus condomini. Ma restano ancora da ultimare circa il 22% dei cantieri.

Il Report ENEA sul Superbonus di fine novembre 2023 conferma le previsioni, con la folle corsa all’asseverazione dei condomini nella speranza di recuperare il più alto numero di spese al 110% o al 90%, a seconda della delibera. Sono infatti ben 7.397 in più le nuove asseverazioni presentate dai condomini rispetto al mese di ottobre raggiungendo la quota totale di 92.154 cantieri aperti.

Crescono gli investimenti, ma anche la spesa per lo Stato: Dall’inizio delle rilevazioni (Agosto 2021) i cantieri aperti per lavori di riqualificazione dovuti al Superbonus sono 446.878, pari ad un investimento per lavori ammessi a detrazione di oltre €98,18 mld. Cresce di pari passo anche la spesa per lo Stato ormai vicina ai 90mld di euro per lavori conclusi. Ma restano ancora fuori dal conteggio il 15,9% di cantieri ancora attivi in fase di completamento che, una volta ultimati, porteranno il debito dello Stato a circa 106 miliardi di euro.

Sono le percentuali di lavori conclusi a destare le maggiori preoccupazioni. Secondo il Report ENEA sul Superbonus di novembre 2023, i cantieri nei condomini da ultimare sarebbero ancora il 22%. Si parla di ben 12,8 miliardi di euro di lavori ammessi a detrazione, ma ancora da completare, corrispondenti ad oltre 20.000 cantieri aperti.

La preoccupazione più volta espressa dai rappresentati del comparto delle costruzioni, è il timore che la fretta di concludere entro il 2023 il maggior numero di interventi, penalizzi la qualità dei lavori. Inoltre, i cantieri del Superbonus per i condomini che non riusciranno nell’obiettivo di terminare i lavori entro la fine dell’anno, potrebbero non avere la liquidità sufficiente per procedere con i lavori in detrazione al 70%. Il rischio, come sottolineato, è quello di migliaia di contenziosi tra imprese e committenti, e scheletri di cantieri avviati e mai conclusi.

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